Febbraio 1868. Lettera a David Levi: Asti ritira la propria adesione alle deliberazioni del Congresso di Firenze
Percorso: Rabbino Davide Terracini
Dati:
mittente: Davide Terracini
destinatario: David Almagià, Presidente del Consiglio di Amministrazione della comunità di Ancona
oggetto: Terracini espone la consueta difesa di un Concilio rabbinico e presenta un programma in 3 punti
La lunga minuta è redatta in un piccolo quaderno. Si estende per 4 pagine, con un salto di due pagine tra le prime tre e l’ultima. Al termine della lettera è riportato il programma in 3 punti proposto per il Concilio. È datata 13 settembre 1867.
Terracini si profonde ancora una volta in un’apologia del Concilio rabbinico. Torna, peraltro, sull’idea di un concilio in due tem13 settembre 1867. Lettera: un «Programma meno esplicito»pi, ovvero una riunione preliminare ristretta, che prepari il terreno ad un concilio esteso a tutto il Rabbinato. Il rabbino astigiano, del resto, aveva già anticipato allo stesso Almagià questa proposta nella lettera del 28 maggio 1867 e le aveva dato forma più compiuta redigendo un programma per la riunione preliminare. Terracini, inoltre, lamenta il silenzio ricevuto in risposta alle sue lettere inviate a laici e rabbini sulla questione. Curiosamente il Rabbino Maggiore propone qui ad Almagià un «Programma meno esplicito» in 3 punti nella speranza che esso «senza tradire l’aspettazione degli egregi nostri SS. Colleghi annuenti, disarmi i preventivi sospetti degli avversarii, e riveli abbastanza le intenzioni non demolitrici del proponente». Lo riportiamo di seguito:
- Illuminarsi a vicenda intorno alla situazione Religiosa.
- Consigliare e guidare i Confratelli intorno al Culto.
- Somministrar lumi ed appoggio ad ogni individualità Rabbinica.
È chiara la volontà di Terracini di eludere qualsiasi tipo di contrasto ed eliminare ogni tipo di opposizione al progetto. Rispetto al programma delineato nella succitata lettera del 3 giugno, il rabbino di Asti si mantiene su posizioni alquanto ambigue, poco o nulla rivelando sulle proprie reali intenzioni.
