3. Asilo Infantile Israelitico di Saluzzo


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L'Asilo Infantile Israelitico di Saluzzo ha sede in chiassetto Venezia, ora via Deportati Ebrei. "Se non il fondatore fu il primo benefattore e promotore il sig. Segre Marco Anselmo che legò lire 500 di rendita sul debito dello Stato (da suo testamento segreto presentato in atto il 16 maggio 1870 ed aperto il 18 novembre 1872); l'Università Israelitica di Saluzzo deliberò in seguito di provvedere al rimanente della somma occorrente per il mantenimento dell'Asilo". Fu eretto in ente morale il 29 luglio 1878, approvato con R.D. 16 febbraio 1879. Fu dotato di statuto organico il 31 gennaio 1878. Il regolamenti risalgono al 31 gennaio 1865 e al 6 novembre 1878, quest'utimo approvato con R.D. 16 febbraio 1879. L'Asilo ebbe una rappresentanza propria. Il Consiglio di Direzione era così formato: Presidente nato (il Presidente della Università Israelitica), 1 Membro nato (il Rabbino della Università Israelitica), 3 membri dell'Amministrazione eletti dal Consiglio dell'Amministrazione Israelitica locale (in carica per tre anni), 1 Tesoriere, 1 Segretario. Di regola il Consiglio d'Amministrazione teneva due sedute ordinarie l'anno: la prima per lo stabilimento del bilancio e la seconda per l'approvazione del conto. Le sedute straordinarie variavano secondo le circostanze ma in media non superavano le due per anno. Le sedute venivano fissate di volta in volta dal Presidente. L'Asilo non aveva fabbricati di sua proprietà e disponeva di tre aule. Il patrimonio proveniva in parte da reddito proprio ed inoltre da sussidi del comune di Saluzzo, dell'Università Israelitica e della Confraternita Israelitica locale e dalle offerte eventuali fatte nel Sacro Tempio. Nel 1878 l'organico era costituito da due donne laiche fra cui una anche direttrice dell'Asilo e l'altra assistente. Negli anni si susseguirono anche direttori e maestri. Erano ammessi gratuitamente i bambini d'ambo i sessi, dai tre ai sette anni compiuti, nonostante la religione d'appartenenza, dimoranti in Saluzzo o dintorni. Erano accettati sia figli legittimi sia illegittimi rifiutati da altre scuole. Nell'insegnamento s'eseguiva un metodo misto, precisamente quello tracciato dal programma del Regolamento della scuola dell'Università Israelitica locale. Seguivano i primi rudimenti dell'istruzione elementare

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