CONGREGAZIONE E PIO ISTITUTO (1866-1925)
Livello di descrizione
Subfondo
Contenuto
L'opera pia dell'università israelitica di Mondovì ebbe varie denominazioni: il primo titolo che evinciamo dalle carte è Compagnia della Misericordia, cui seguì - nel 1866 - Pio istituto israelitico di Beneficenza; nel regolamento del 1882 l'ente era più precisamente indicato come Pio istituto israelitico di Beneficenza e di Misericordia. Esisteva poi, naturalmente, un nome ebraico, utilizzato alternativamente alle sue varie "traduzioni" italiane: Kavorad Ghemilud Kassadim (riportiamo la trascrizione pubblicata nel regolamento del 1866).
Introducendo il regolamento del 1866 - compilato per completare il riconoscimento dell'ente come "corpo morale" alla luce del R.D. del 27 aprile 1865 - il rabbino Salomone Debenedetti ricordava come gli fosse stato impossibile risalire alla documentazione che attestasse l'origine e l'antica storia dell'Istituto; all'articolo 1 del documento (u.a. 293, p. 7) leggiamo infatti semplicemente che l'opera pia esisteva "da più anni" ed era retta da "regolamenti non scritti". Lo scopo individuato era quello di "sovvenire, a domicilio, gli ammalati poveri israeliti, assisterli nelle loro infermità e provvederli in caso di morte, di tutto l'occorrente per l'inumazione". L'amministrazione dell'ente era composta di un Consiglio direttivo di cinque membri, fra cui veniva nominato il presidente, eletti dall'Assemblea dei soci e in carica per un quinquennio. Alcuni articoli del primo regolamento ufficiale vennero in parte mutati in quello del 1882, voluto dal Consiglio della comunità. Segnaliamo in primo luogo gli scopi dell'ente: il secondo regolamento (u.a. 293, p. 15) indicava infatti fra i beneficiari anche i poveri non infermi; non solo: all'articolo 3 si dichiarava che gli eventuali fondi residui dell'attività di beneficenza potevano essere spesi per sostenere il culto o l'amministrazione della comunità. Anche la gestione dell'Istituto era riorganizzata: il Consiglio era composto da tre membri, incluso il presidente: il presidente era, in qualità di "membro nato", il rabbino, mentre gli altri due membri erano eletti dall'Assemblea dei soci ogni due anni.
Con l'aggregazione della comunità di Mondovì a quella cuneese - deliberata ufficialmente con il decreto luogotenenzilae 25/2/1917 - anche l'opera pia confluì in quelle di Cuneo (per le pratiche che portarono alla fusione cfr. u.a. 158, "Raggruppamento opere pie Cuneo e Mondovì").
Data estesa
1866 - 1925 Settembre 25
Descrizione Estrinseca
2 serie, 9 UA